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Mi sono sempre detto, quando scrivo, di non farmi influenzare dalle reazioni degli altri. C'è sempre la tendenza a cercare di ripetere ciò che ha funzionato (qualunque cosa voglia dire, e per chi, poi?), ma questo, ho capito col tempo, è in completo disaccordo con il motivo per cui, da sempre, scrivo; non che sappia di preciso perché scrivo, ma credo di non sbagliare se dico che c'entra in qualche modo con l'esplorazione e la scoperta. In effetti l'idea del lettore che ti segue non è così sbagliata, ma bisogna accettare - almeno è così per me - che nelle tue esplorazioni, che sono solo tue e che solo tu puoi fare, molti non ti seguiranno. Perché la mia scrittura ha a che fare con la mia identità, che abbia a che fare con quella degli altri è solo una possibile conseguenza. Invece il peggio è che sia chi ti segue a guidarti nella tua esplorazione, perché a quel punto non è più nemmeno un'esplorazione, è un girare a vuoto che non serve a nessuno.

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lug 16Messo Mi piace da Francesca

Chissà come mai ci piace sentirci elitari in tante cose, lontani dal mainstream, tranne che per i nostri traguardi.

Quelli, li vogliamo sempre condivisi il più possibile, con il 'bravissim*' a furor di popolo. E' difficile gestire quando non arriva, o quando quel bravissim* possiamo dircelo solo tra noi stess*, per questo le tue parole mi colpiscono molto. Arriverà un giorno in cui si festeggerà il traguardo più grande: quello in cui l'unico tifo che ci basta, sarà il nostro (e che festa, quel giorno!).

Un abbraccio Francesca, e grazie sempre per le tue parole.

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Grazie a te Maria Giulia 💜

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Da psicologa ritrovo molto il senso del mio lavoro nelle tue parole: non voglio ispirare nessuno, nè dire agli altri di fare come me. L’idea è farsi compagnia e aiutare a trovare ognuno il proprio metodo per farcela nella vita di tutti i giorni.

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lug 12Messo Mi piace da Francesca

Oddio che peso quei followers, e che ansia quei like da dover ricevere per forza e che se non arrivano vuol dire che non vali. Finché un giorno mi sono ricordata di quando, anche se non ero brava in matematica andavo bene lo stesso, perché ero brava in altro, forse solo a scrivere e fare il tiramisù, ma comunque era qualcosa. Ero io ed era abbastanza. E allora perché ad un tratto, siamo dovuti tutti essere bravi a farci seguire e ci siamo costretti a dover piacere a tutti? Forse sono solo vecchia per i social, e adesso penso: meno male. 😊❤️

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Anche io sono vecchia mi sa, e anche io ne sono felice! 🤍

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Mi ritrovo molto quando dici "cerco ancora quell’ottimo, quel bravissima. Lo cerco dagli altri, a volte me lo dico da sola ma non è mai abbastanza", che ancora oggi fa parte della mia costante insicurezza e del bisogno di approvazione a cui piano piano sto lavorando. A volte dovremmo fare semplicemente come dici te, andare per la nostra strada, al nostro passo, avere fede e volersi bene.

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Grazie Davide 🤍

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lug 12Messo Mi piace da Francesca

🖤

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❤️

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Ecco, è proprio il motivo per cui l'anno scorso a 35 anni ho deciso di iscrivermi all'università, per studiare psicologia 🤍

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Sono d'accordo, mi pare che "settare" il proprio cervello sul modello del seguire e farsi seguire ti tolga alla fine la libertà di scrivere quello che ti va in quel momento anche se avrà un senso solo per te, anche se non piacerà a nessuno. E poi mi sembra che seguire presupponga non trovarsi mai. Siamo troppo impegnati a seguirci per stare assieme nello stesso posto e nello stesso momento.

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