A circa 8 anni ho avuto una brutta avventura con una lisca di pesce. A casa mia si è sempre cucinato il pesce. La mia nonna materna, che aveva una vena sadica, cucinava solo le triglie. La triglia è un pesce costituito per il 90% da spine, il restante 10% è effettivamente molto buono. Quando sono stata abbastanza grande da riuscire a tenere in mano forchetta e coltello sono stata addestrata a sfilettare il pesce, da lì in avanti erano affari miei.
Se riuscite a sfilettare una triglia con successo e a godervi quel 10% di pesce siete delle professioniste, io lo ero a 7 anni. Le triglie non mi hanno mai tradita, lo ha fatto un pesce semplice come l’orata. L’orata ha poche spine, è il livello uno dei pesci. Eppure un giorno a pranzo non ero stata abbastanza attenta, chissà a che pensavo, probabilmente a Goku che per la prima volta diventava un super sayan, e avevo inghiottito una spina che si era impigliata in gola. Non doveva essere grande perché non faceva poi male, dava solo fastidio. Dopo aver mangiato circa un chilo di pane la sentivo sempre lì. Ne avevo parlato ai miei che mi avevano semplicemente detto: vedrai che prima o poi scende. Io già da piccola non volevo dare troppo fastidio e quindi sono andata avanti con la mia vita e la spina ad un certo punto è scesa. Nei miei ricordi sono stata con la spina incastrata in gola almeno 3 giorni, nella realtà credo sia stato al massimo un pomeriggio.
Quando penso ai rimpianti mi viene in mente quella sensazione, di una spina impigliata in gola.
Ci ho provato sempre a far funzionare la mia attività in proprio, almeno così mi è parso. Sono arrivata ad una conclusione però: io non so vendere. La conclusione vera arrivata di recente è che io non so vendere e lo accetto. Mi sono accorta fin da subito però di non saper vendere, ho cercato quindi di correre ai ripari. Mi sono iscritta a corsi, ho parlato a coach, ho letto libri americani, ho ascoltato podcast con la speranza che qualcuno mi dicesse cosa dovevo fare per imparare a vendere.
Da tutte queste persone mi è stato diagnosticato un problema, sempre lo stesso, ogni volta che si arrivava a questo nodo che non ne voleva sapere di districarsi, non importa quale pettine scegliessi di usare. A quanto pare la mia relazione con il denaro ha qualcosa di sbagliato. E io giù a crederci. Non mi sono mai chiesta che titolo avessero queste persone per farmi sentire in difetto, per farmi dubitare di me. Non mi è neanche saltato in testa che quel nodo che non si scioglieva era semplicemente la mia visione del mondo. Personale, cresciuta con me, unica e diversa dalle visioni del mondo delle altre.
Eccolo il rimpianto incastrato in gola, aver sempre pensato di essere io il problema. Non ci ho neanche provato a capire, a difendere quel modo di guardare il mondo che è solo mio, come il vostro è solo vostro. O meglio, ci ho provato ma era come parlare a dei muri di gomma che respingevano le mie parole, ero una casistica nota. La donna che non riesce a vendere, quella che vuole fare beneficenza, quella che crede che i soldi siano sporchi. Avranno ragione loro, pensavo. Sarò sbagliata io.
Negli ultimi tempi ho cominciato a mettere in dubbio chi mi diagnosticava il problema. È cominciato con una piccola crepa, come un pezzettino di carta che si solleva e incrina la superficie liscia e perfetta di una carta da parati. Cominci a tirare quel piccolo pezzettino (come non potresti?) e viene via tutto. E più viene via più tu strappi. E sotto? la verità, una delusione. Per aprire gli occhi ho dovuto strappare, anche rinnegare. Anche cambiare idea.
Io non so vendere, posso accettare che la mia attività non abbia funzionato (anche) per questo. Forse non mi interessa vendere. Il fatto che io non sappia vendere non è un difetto personale. Il mio rapporto con il denaro non è sbagliato perché qualcuno in America ha scritto un libro che è diventato un best seller dieci anni fa, che è stato riscritto da altri venti autori, americani e europei, che continuano a dire sempre la stessa cosa con parole diverse.
Io non ho un problema con il denaro. Il mondo ha un problema con il denaro. Questa economia folle ha un problema con il denaro. La politica ha un problema con il denaro. Il problema è continuare a fare finta di nulla, a vivere nella propria bolla schifando tutti quelli che non ci sono dentro. L’idea di fare i soldi in modo da poter fare beneficenza non mi ha mai convinta, perché è l’ingranaggio che è marcio. Non posso fare finta di non vederlo.
Manifestiamo abbondanza ma l’idea di manifestare per le strade non ci viene neanche in mente.
Non mi sento in difetto per pensare quello che penso, e voi avete tutto il diritto di pensarla diversamente. Io non vi diagnosticherò nessun problema, semplicemente abbiamo opinioni diverse, non dobbiamo odiarci per questo. È ancora possibile avere opinioni diverse e restare brave persone.
Ho la sensazione però che a tirare quel pezzettino di carta siamo sempre di più. A scoprire cosa c’è sotto, a strappare, a voler guardare, a pretendere la verità, ad essere stanche di finzioni, di 5 modi per, degli errori che facciamo quando. Io non voglio più consigli, non voglio più verità assolute in formato social o podcast, sul serio. Basta. Voglio gente che ha un pensiero e che è capace di difenderlo. Voglio quel po’ di coraggio che serve a coltivare la propria visione del mondo.
Anche questa spina è scesa, alla fine.
L’angolo della Luna 🌙
Nella notte tra il 23 e il 24 aprile ci sarà la Luna Piena in Scorpione.
Una volta ho letto una cosa divertente sulle persone dello Scorpione che ho trovato particolarmente vera (ho Sole, Mercurio, Venere e Plutone in questo segno). Gli Scorpione sono così fieri di esserlo che si tatuano il simbolo del proprio segno, si comprano gioielli con inciso lo scorpione, lo scrivono ovunque, lo rivendicano. Se avete uno Scorpione nella vostra vita, auguri. Se lo siete, sapete di che parlo.
Intensi, mentali, manipolatori anche senza volerlo, vendicativi sempre nella loro testa, a volte anche nella realtà. Empatici, sapranno tutto di voi ma non vi diranno quasi nulla di loro, con problemi di fiducia dalla nascita. Se tradite la loro fiducia così difficilmente concessa scomparirete dalla loro vita come se non ci foste mai state, se siete fortunate. Se riuscite a penetrare la corazza però, poi restate per sempre. Lo Scorpione non tradisce chi ama, non ce la farebbe mai a non essere sincero con se stesso. Se dice ti amo, ti voglio bene, è la verità. Il problema è che ama davvero pochissime persone.
Lo Scorpione è collegato alla tredicesima carta dei Tarocchi, la carta senza nome, la Morte. Perché lo Scorpione per tutta la vita non fa altro che uccidere parti di sé che non vuole più e farne ricrescere delle altre. Durante questa Luna Piena quindi ci potremmo chiedere quali parti di noi vogliamo uccidere, lasciare andare, tagliare via per poi far crescere qualcosa di nuovo. Potrebbero essere persone che ci fanno male, o anche cattive abitudini. Pensieri distruttivi, paure che ci mangiano.
Non sarà una Luna facile, ma sarà una Luna necessaria. Qui sotto qualche ispirazione per entrare nel mood scorpionico.
Grazie per aver letto, vi abbraccio!
Francesca
Io nella mia ho strappato così tanto che è venuto via anche 3/4 dell’intonaco.
A parte il dolore e la fatica, che infinita meraviglia sorge poi nel ridipingersela, “una stanza tutta per sè”. E che piacere mostrarla e colorare il mondo ma invitarci dentro solo chi vede gli arcobaleni. 🌈 🌹