Avete mai pensato che le parole si aprono? Prendete una parola, come la vedete scritta, come la immaginate. Provate ad aprirla, dall’ultima lettera la aprite come se fosse una scatola. Guardate dentro, c’è qualcosa. Le parole sono scatole da riempire, per tutti in modo diverso. Gli scrittori sono le persone che aprono le loro parole e ci fanno guardare dentro.
Quando mi capita di pensare ad una parola che si apre fa il rumore della carta che si strappa, in un quaderno a righe. La parola la immagino scritta a mano, in corsivo, lettere rotonde e blu.
Ad esempio, vento. Vento si apre e dentro ci sono gli alberi che il maestrale ha piegato, l’odore del mare dentro le narici, un respiro profondo.
Libro. Libro si apre e dentro c’è la carta tra i polpastrelli, il rumore delle pagine che giro troppo veloce per scoprire la fine, Matilda e il suo carrello rosso.
Risate. Risate si apre e dentro c’è il respiro che manca, i denti, le bocche, le amiche, gli amici, la luce che vince sempre su una cattiva giornata, su una cattiva settimana, su tutto.
Comunque, le mie persone preferite sono quelle che mi fanno vedere dentro le loro parole. Non devono essere per forza scrittori, però ci sono quelle persone lì, esistono.
Quelle sono le mie persone preferite.
Le cose belle di settembre 🦄
Libri
Questo mese ho letto Loto di
. Andrea ha una newsletter qui su Substack e Loto è il suo secondo libro e per questo io lo ammiro moltissimo. La caratterizzazione dei personaggi di Loto mi è piaciuta molto, Valerio ma anche Loto e i personaggi che girano attorno alla loro storia. Complimenti ad Andrea, se siete curios* trovate Loto qui.Poi ho letto Scrivere è un tic di Francesco Piccolo. Un libriccino uscito per la prima volta nel 2011 e che è stato ripubblicato quest’anno. Si tratta di una raccolta di metodi di scrittura di vari scrittori e scrittrici. L’ho trovato carino, molto breve.
Mentre ero a casa in Sardegna, ho visto nella libreria della camera che era (è?) mia e di mia sorella Norwegian Wood, di Haruki Murakami. Era nella mia lista dei libri da leggere da anni. Quindi l’ho preso e l’ho portato con me anche se è di mia sorella (Laura, te lo ridarò, forse). Quando l’ho finito ero triste. La tristezza mi ha accompagnata fino al giorno dopo. Norwegian Wood è un un romanzo di formazione particolarmente cupo. È la storia di Toru, della sua educazione sentimentale di ragazzo. Diviso tra Naoko e Midori, una attratta dall’ombra quanto l’altra è attratta dalla luce. Toru dovrà capire che strada vuole per se stesso. Mi è piaciuto molto.
Dopo Norwegian Wood ho avuto voglia di leggere Il giovane Holden, che abbiamo qui a casa. L’edizione che abbiamo in casa è di Luca, un’edizione vecchia che ha ancora il prezzo in lire. Non mi ricordo se lo avessi già letto, se l’ho fatto è stato molto tempo fa, probabilmente al liceo. So che molti non lo amano per lo stile di scrittura, a me invece piace. Holden mi sta molto simpatico, vorrei offrirgli da bere e ascoltare tutti i suoi pensieri.
E dopo, chiaramente, ho dovuto leggere David Copperfield, in una sorta di strada al contrario in questi libri che parlano della crescita di un ragazzo, di adolescenza. Vi sembrerà strano ma è il primo libro di Dickens che leggo, oltre i racconti di Natale che ci avevano fatto leggere a scuola. L’ho appena cominciato, mi ha già sorpresa.
Cartoleria
Questo mese ho cominciato un diario di lettura. In pratica ho preso uno dei tanti quaderni inutilizzati che conservo per paura di rovinare perché sono troppo belli e, incredibilmente, l’ho usato. Ci annoto i libri che leggo, scrivo le frasi che ho amato e i miei pensieri. Mi aiuta a leggere meno velocemente e a farlo attivamente.
Questo mese ho trovato la mia agenda anche se non la stavo cercando. Ero all’aeroporto di Napoli e sono entrata nel negozio Moleskine, se c’è un negozio Moleskine io ci entro sempre. Ho visto questa, non datata, e ho trovato che aveva quello che mi serviva. Bella estetica, visione mensile, visione settimanale e anche una pagina dove segnare in modo carino le abitudini.
Ho abbandonato quasi totalmente l’organizzazione digitale, tranne per il Google Calendar e un paio di tabelle su Notion. Mi sembra che avere sette quaderni diversi dove scrivere a mano le diverse cose che voglio annotare sui miei diversi interessi, al posto di creare confusione crei chiarezza. Lo spiega bene in questa newsletter
.Le mie newsletter preferite di questo mese su Substack
Partiamo con quelle in inglese.
Ho scoperto per caso
, è l’unica newsletter per la quale al momento pago, ma c’è anche la versione gratuita. Elle è una ragazza che ha un sacco di interessi simili ai miei e che sa scriverne. Mi è piaciuto il suo essay su Anna Karenina, la sua newsletter sui profumi autunnali, la sua guida a libri e film per l’autunno. Se non avete timore dei contenuti lunghi, fa per voi.Ho ridotto molto le persone che parlano di moda nella mia casella di posta, nonostante sia un mio interesse (sono laureata in cultura e tecnologia della moda, ho un master come stylist allo IED e sono consulente d’immagine, anche se non lo faccio più come lavoro). I vestiti sono un altro modo di raccontare una storia, ma in pochi ne sanno parlare senza spingervi a comprare qualcosa. Un altro problema è che sembra che raccontiamo tutti le stesse storie perché siamo vestiti tutti uguali, a partire da quelle persone che dovrebbero “influenzarci”, a mio parere.
Una delle poche che seguo è Anna Newton, che ha una newsletter su Substack. Il suo ultimo numero l’ho trovato interessante e pratico. Suggerisce di trovare un’uniforme per ogni occasione pratica della nostra vita. Uniforme non significa qualcosa di basico e noioso, solo il modo in cui preferiamo abbinare i vestiti per forme, tessuti e colori. Le sue occasioni sono portare il bimbo a scuola, lavorare da casa, il weekend, i meeting di lavoro. Le vostre potrebbero essere completamente diverse. Però scegliere un’uniforme che funziona per quello che facciamo tutti i giorni ci aiuta a sentirci bene nei nostri vestiti e a non perdere tempo davanti all’armadio. Lei dice che basta un’ora per decidere le vostre uniformi, potrebbe valere la pena provare.
Passiamo ora alle newsletter in italiano.
Matilda di
che ha prodotto 10 consigli di lettura per Gennaro Sangiuliano. Sinceramente geniale. mi ha fatta sentire meno sola quando ha scritto che è la newsletter di Rocío, anche questo mese speciale e anche questo mese mi insegna cose e persone che non conoscevo.Chiudo con
che ci parla di come può essere terapeutica la scrittura.Serie tv
Ho visto anche io The Perfect Couple su Netflix, che ho trovato carina. Non ho capito perché hanno messo quella parrucca a Nicole Kidman però. La cosa migliore della serie sono i credit iniziali, quelli che si saltano sempre di solito. In questa serie non li salterete mai. Nonostante sia un murder mistery, non si capisce perché, nei credit ballano tutti assieme una fantastica coreografia sulle note di Criminal di Meghan Trainor. Io ossessionata, l’ho imparata. La mostrerò solo a chi mi farà ubriacare per primo.
E sì, ho visto anche io Emily in Paris che poi diventa Emily in Rome. Quando è iniziata questa serie io ero effettivamente in Paris e lavoravo nel marketing. Mi ricordo che mi ero anche indignata per la descrizione estremamente stereotipata sulla Francia, i francesi e Parigi. Poi la mia collega Elizabeth, con il suo solido realismo tedesco, mi ha detto: Franci, ma ti pare il caso di arrabbiarti per una serie? A me fa ridere! E allora ho capito di essere diventata pesante. Come quelli che ti spiegano la vera ricetta della carbonara. Da allora la guardo e mi diverto. Comunque a mio parere sia Alfie che soprattutto Marcello battono quella piaga di Gabriel 10 a 0.
Fra poco è ottobre!
Ottobre è il mio mese preferito. Per festeggiarlo, ogni primo di ottobre guardo il mio film preferito di sempre, in assoluto, for ever and ever. You’ve got Mail.
L’ultima cosa bella di settembre per me è aspettare il primo ottobre.
Vi abbraccio,
Francesca
Leggerti è sempre un’emozione, ma stavolta è doppia, forse tripla. Grazie infinite per le tue parole su “Loto”. Vederlo accanto a due miei libri del cuore come "Norwegian Wood" e "Il Giovane Holden” è una casualità speciale che mi ha tolto il respiro.
Ho amato la sigla iniziale di The Perfect Couple, difficile restare fermi sul divano. Ora non resta che farti ubriacare!